Il futuro dell’allevamento in montagna

allevamento in montagna

Su cosa dovrebbe puntare in un futuro l’allevamento in montagna?

A partire dagli anni ’70, un favorevole andamento del prezzo del latte, ha portato la zootecnia da latte montana a scelte gestionali in grado di aumentare la produzione.

Tali scelte hanno portato a sostanziali modifiche anche nell’alimentazione degli animali, ciò ha portato ad un consumo di mangimi concentrati e foraggi di derivazione extra aziendale, come il silo mais e l’erba medica.

Lo sviluppo di una zootecnia da latte di tipo intensivo ha avuto una preoccupante ricaduta ambientale con un parziale abbandono dell’uso del territorio, per via di una minore richiesta di foraggi (Cozzi et al., 2006).

Su cosa dovrebbero puntare in futuro l’allevamento in montagna?

Pensando ad un possibile futuro per i sistemi zootecnici alpini ci si auspica che essi siano:

 

In equilibrio con l’ambiente

La gestione della stalla da latte in montagna deve garantire un equilibrio territorio-ambiente, evitando l’accumulo di sostanza organica derivante dallo smaltimento di un eccessivo quantitativo di deiezioni aziendali.

Questo risultato può essere raggiunto attraverso (Cozzi et al., 2006):

  • l’aumento dello sfruttamento delle risorse foraggere locali e la riduzione della quota di alimenti extra-aziendali;
  • orientando la scelta degli animali verso razze caratterizzate da una maggiore rusticità e da livelli produttivi più bassi.

L’allevamento della vacca da latte deve quindi adattarsi alle caratteristiche frugali del territorio, valorizzandole e non abbandonandole. Dal punto di vista della gestione significa: l’alpeggio dell’intera mandria nel periodo estivo e l’utilizzo di foraggi locali per la restante parte dell’anno (Cozzi et al., 2006). Facendo così si riduce la dipendenza dal mercato degli alimenti e l’azienda fornisce un importante servizio di manutenzione ambientale.

 

Rispettoso delle esigenze degli animali e dell’uomo

Deve puntare su animali che meglio si adattano ad un ambiente difficile come può essere quello alpino. Questa scelta porta alla riduzione dei costi veterinari e all’allungamento della carriera riproduttiva degli animali (Cozzi et al., 2006).

Allevare animali adatti alla montagna significa anche ridurre i problemi gestionali per lo stesso allevatore, che può così avere un’attività professionale più tranquilla e meno soggetta al continuo stress dovuto al cattivo adattamento di animali troppo produttivi.

La zootecnia deve tornare ad essere un’attività chiave per il mantenimento dei territori alpini e non deve essere marginalizzata

Remunerativi

L’allevamento da latte di montagna deve essere remunerativo per continuare ad esistere.

È importante, quindi, che il sostegno economico pubblico remuneri solo i sistemi zootecnici che prestino un servizio all’ambiente e non quelli impattanti.

Una strategia per aumentare ulteriormente il reddito dell’allevamento da latte potrebbe essere quello della caseificazione aziendale e vendita diretta del prodotto (Cozzi et al., 2006). Questo dovrebbe consentire all’azienda zootecnica di montagna di uscire dalla logica delle economie di scala.

 

Puntare sui prodotti tipici legati al territorio

Le specificità organolettiche e sensoriali dei prodotti tipici sono il frutto dell’interazione tra l’ambiente in cui nascono – fatto di suoli, altitudini, esposizioni e pascoli diversi – e la mano di chi li produce, secondo metodi e saperi tradizionali (Caraf et al., 2012).

Ciò che conferisce inoltre al latte e al formaggio un’ulteriore e decisa impronta di “personalità” è la flora microbica locale, espressione specifica di ogni particolare contesto (Caraf et al., 2012).

Queste caratteristiche dei prodotti tipici li rendono difficilmente riproducibili a livello industriale, ciò rappresenta un vantaggio per le aziende di montagna che non devono subire la concorrenza dei grossi caseifici industriali.

 

Bibliografia

  • CARAF I., GUBERT F. , SCHIAVON S., TUOHY K., PECILE A., FRANCIOSI E.,2012. Progetto “FERMALGA”: salvaguardia della biodiversità e della tipicità nelle produzioni casearie delle malghe trentine. In: Quaderno SoZooAlp 7,213-224
  • COZZI G., BIZZOTTO M., RIGONI STERN G., 2006. Uso del territorio, impatto ambientale, benessere degli animali e sostenibilità economica dei sistemi di allevamento della vacca da latte presenti in montagna. Il caso studio dell’Altopiano di Asiago. In: Quaderno SoZooAlp 3,7-25

 

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